Matrimonio: Istruzioni per il Disordine
Come trasformare il caos quotidiano in intimità.
Viviamo in un mondo che ci chiede di essere perfetti, veloci e sempre connessi. Ma la vita di coppia reale non è una foto su Instagram: è fatta di silenzi, di imperfezioni, di routine e di scelte difficili.
In questo ciclo di 4 articoli, proviamo a ribaltare la prospettiva: e se il disordine della vita moderna non fosse un nemico da combattere, ma l'unico terreno su cui costruire un amore che dura?
Benvenuti in un piccolo viaggio per imparare a non subire il caos, ma ad abitarlo insieme.
L'Errore come Collante: Perché la perfezione non è amabile
Avete mai notato quanto sono noiosi i supereroi invincibili?
Quelli che non sbagliano mai, non hanno dubbi, hanno sempre i capelli a posto anche dopo un'esplosione. Possiamo ammirarli, certo. Possiamo invidiarli. Ma è difficile amarli.
Perché? Perché sono irraggiungibili. Sono lisci, senza appigli.
Purtroppo, spesso cerchiamo di trasformare il nostro matrimonio in un film di supereroi. Vogliamo essere il marito perfetto che non dimentica mai una scadenza, la moglie perfetta che gestisce carriera e casa senza una piega, la coppia perfetta che non litiga mai in pubblico.
Il risultato? Una fatica immane e una solitudine profonda.
Perché la perfezione è una barriera. Se io sono perfetto e tu sei perfetta, non abbiamo bisogno l'uno dell'altra. Siamo due statue di marmo vicine: bellissime, ma fredde e incapaci di fondersi.
La bellezza della crepa
In Giappone esiste un'arte antica chiamata Kintsugi: quando un vaso prezioso si rompe, non lo buttano. Incollano i pezzi con una lacca mista a polvere d'oro. Il risultato è che le crepe diventano la parte più preziosa dell'oggetto. Le "cicatrici" d'oro raccontano una storia.
Nel Marital Coaching, l'errore è esattamente quell'oro.
È nel momento in cui sbagliamo – quando dimentichiamo qualcosa, quando perdiamo la pazienza, quando mostriamo una fragilità – che diamo all'altro il permesso di avvicinarsi.
L'errore è una richiesta di aiuto implicita. È come dire: "Non ce la faccio da solo, ho bisogno di te". E l'amore risponde sempre al bisogno, mai all'autosufficienza.
L'errore ci rende umani (e simpatici)
Pensateci: cosa vi ha fatto innamorare del vostro partner? Probabilmente non la sua efficienza nel compilare il 730.
Vi siete innamorati di quel modo buffo che ha di starnutire, della sua disordinata passione per i vecchi film, o di come si commuove per le cose stupide. Vi siete innamorati delle sue "crepe", non della sua armatura.
Eppure, passiamo anni a cercare di nascondere i nostri difetti, o peggio, a cercare di correggere quelli dell'altro. "Se solo fossi più ordinato...", "Se solo fossi più puntuale...".
La verità brutale? Se il vostro partner diventasse improvvisamente perfetto, smettereste di sentirvi utili per lui. E probabilmente vi sentireste terribilmente inadeguati al confronto.
L'imperfezione è il collante. Litigare (bene) e fare pace è il collante. Chiedere scusa è il collante più forte che esista.
Istruzioni per l'uso
Smettiamo di demonizzare l'errore. Smettiamo di nascondere la polvere sotto il tappeto per far sembrare la casa (e la relazione) immacolata.
Il disordine emotivo, se gestito, crea intimità.
L'esercizio del Coach:
Questa settimana vi propongo una sfida di "Disarmo Unilaterale".
La prossima volta che commettete un piccolo errore o c'è un malinteso, resistete alla tentazione fortissima di giustificarvi.
Di solito diciamo: "Scusa, ho fatto tardi, MA c'era traffico..." (quel "ma" cancella le scuse).
Provate invece a dire solo: "Ho sbagliato. Scusami."
Senza "ma", senza spiegazioni, senza difese.
Mostrate il ventre molle, la vulnerabilità.
Osservate come cambia l'espressione del vostro partner. Di fronte a una resa incondizionata, la rabbia spesso svanisce e lascia spazio all'accoglienza. Perché non si può combattere contro chi ha già deposto le armi.
Con ostinata speranza,
Mino Russo
Marital Coach

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